Quanto Costa la Sostituzione degli Infissi nell’Appartamento

Sostituire gli infissi di un appartamento rappresenta un intervento importante sia dal punto di vista funzionale, per migliorare l’isolamento termico e acustico, sia dal punto di vista estetico, per rinnovare lo stile degli ambienti. Tuttavia, il costo complessivo può variare sensibilmente in funzione di diversi elementi: dal materiale scelto per i serramenti alla tipologia di vetro installato, passando per la complessità della posa in opera e le caratteristiche strutturali dei vani finestra. In questa guida analizzeremo tutti i parametri che influiscono sui costi, offrendo indicazioni sul range di spesa da preventivare e suggerendo accorgimenti per ottimizzare le risorse. L’obiettivo è fornire un quadro chiaro e dettagliato, affinché chiunque scelga di sostituire gli infissi possa orientarsi tra i vari preventivi e comprendere la ripartizione delle voci di spesa.

Fattori principali che incidono sul costo

Il costo per la sostituzione degli infissi si articola essenzialmente in due macro‐voci: il prezzo dei materiali e la manodopera per la posa in opera. Ognuna di queste dipende a sua volta da elementi specifici, tra cui la dimensione dei serramenti, il tipo di materiale e di vetro, il grado di personalizzazione e le difficoltà tecniche legate all’installazione.

Innanzitutto, la dimensione dell’infisso è determinante. Una porta finestra di ampia metratura–ad esempio un serramento alto 240 cm e largo 160 cm–costituisce una superficie molto più onerosa rispetto a una finestra standard di 120 × 140 cm. Man mano che la superficie aumenta, il quantitativo di materiale e la complessità di movimentazione crescono in maniera proporzionale o, talvolta, più che proporzionale se le dimensioni superano le misure standard da scaffale. Anche la forma del serramento incide: finestre ad arco, bow‐window o pareti vetrate richiedono un preventivo personalizzato, con eventuali profili rinforzati per garantire la conservazione della luce e della stabilità strutturale.

Un altro fattore determinante riguarda i materiali. Le soluzioni più economiche ruotano solitamente attorno al PVC, mentre le versioni in alluminio e legno/alluminio hanno costi medi più elevati; il legno pieno è ancora più oneroso, perché richiede una lavorazione artigianale più accurata e la scelta di essenze pregiate. Oltre ai profili, va considerato anche il vetro: il vetrocamera con doppio o triplo vetro a basso emissivo incide fortemente sul prezzo. Anche il tipo di sistema di apertura–scorrevole, anta ribalta o semplicemente battente–incide sull’entità della posa e dei componenti accessori (guarnizioni, cerniere, maniglie più tecnologiche).

Infine, la prestazione del tecnico che si occupa della posa in opera incide notevolmente. Affidarsi a un’azienda specializzata dotata di certificazione energetica e di garanzia post‐installazione può richiedere un investimento maggiore rispetto a una squadra improvvisata, ma spesso comporta maggiore sicurezza riguardo a infiltrazioni d’acqua e stabilità strutturale. Se l’intervento richiede anche opere murarie–come la rimozione di vecchi infissi, il rifacimento dell’intonaco, l’adeguamento dell’alloggio del telaio–la manodopera sale ulteriormente.

Tipologie di materiali e relative fasce di prezzo

Infissi in PVC

Il PVC è attualmente la soluzione più diffusa per il risparmio energetico a costi contenuti. I profili in PVC richiedono poca manutenzione ed offrono buoni valori di trasmittanza termica. Il prezzo di un serramento in PVC di dimensioni standard (circa 120 × 140 cm) con vetrocamera doppio vetro a basso emissivo oscilla indicativamente tra i 220 € e i 350 €, installazione esclusa. Se si scelgono profili rinforzati internamente con anima in acciaio per consentire un maggiore peso del vetro o una resistenza strutturale migliorata, il costo può aumentare fino a 450 € a serramento. Nel caso di profili di spessore superiore (70–80 mm) e vetri tripli, il prezzo sale fino a circa 600 €–700 € per unità. Le finiture in PVC possono essere bianche, con effetto legno o laccate in tinta, e la scelta di colorazioni particolari in genere comporta un sovrapprezzo di circa il 15–20 %.

Infissi in alluminio

Gli infissi in alluminio offrono un’estetica più moderna e consentono travi più sottili e luce maggiore. Tuttavia, la conducibilità termica dell’alluminio è elevata se non dotato di taglio termico, perciò va prediletto un modello a “pancia calda” con interposta resina. Un serramento in alluminio taglio termico di dimensioni standard (120 × 140 cm) con doppio vetro a basso emissivo parte da circa 380 €–450 €, installazione esclusa. Versioni con triplo vetro o vetri speciali (acustici o stratificati) possono arrivare a 600 € o più. Le finiture affumicate, ossidate o in alluminio verniciato a polvere non comportano aumenti elevati (dell’ordine del 10%), mentre le lucide con finitura a specchio su richiesta possono superare il 25% di sovrapprezzo.

Infissi in legno

Il legno, in particolare pino, rovere o larice, è apprezzato per la sua eleganza naturale, ma richiede manutenzione periodica (verniciatura o impregnatura ogni 3–5 anni) per evitare marciumi o fessurazioni. Un serramento in legno di pino lamellare con doppio vetro a basso emissivo di dimensioni standard si aggira tra i 450 € e i 550 €, installazione esclusa. Se si scelgono legni più pregiati, come rovere o meranti, i prezzi possono oscillare tra i 600 € e i 800 € per finestra. Se al legno si aggiunge un rivestimento esterno in alluminio–il cosiddetto legno/alluminio–il costo sale ulteriormente fino a 750 €–900 € per serramento medio. Questi modelli «ibridi» offrono i vantaggi del legno all’interno—calore estetico e isolamento—e la durabilità dell’alluminio esterno, ideale nelle zone con forti escursioni termiche o in prossimità del mare.

Infissi in PVC/alluminio o alluminio/legno

Quando si inseriscono soluzioni miste, come un infisso con interno in PVC e rivestimento esterno in alluminio, o interno in legno e rivestimento esterno in alluminio, i costi si collocano in una fascia compresa tra i 700 € e i 1.000 € per serramento standard, installazione esclusa. Questi prodotti combinano l’isolamento termico del PVC o del legno con la resistenza e l’estetica esterna dell’alluminio, riducendo la manutenzione periodica. Nei modelli di fascia alta, come l’alluminio con taglio termico interno in sughero, i prezzi possono superare i 1.200 € per unità.

Il costo del vetro e le differenze tra vetri

Oltre al materiale del telaio, la scelta del vetro incide notevolmente sul prezzo complessivo. Il vetrocamera standard a doppio vetro con gas argon e basso emissivo costa circa 100 €–150 € al metro quadrato. Se si opta per un vetro triplo, il prezzo sale a 180 €–250 € al metro quadrato. Per ambienti che richiedono protezione acustica, come strade trafficate o aree urbane rumorose, si ricorre a vetri stratificati acustici (laminati con intercapedine interna in materiale fonoassorbente), il cui costo può raggiungere 300 € per metro quadrato. Se il fabbisogno è anche di sicurezza, si utilizzano vetri antisfondamento, magari con pellicole speciali, che superano i 350 €–400 € al metro quadrato. Infine, per chi desidera un elevato isolamento termico, può essere previsto un vetro basso emissivo con rivestimento magnetronico e camera a gas xenon o krypton, con costi che sfiorano i 500 € al metro quadrato, riservati a progetti di alta efficienza energetica.

Manodopera per la posa in opera e voci aggiuntive

Alla spesa per materiale e vetro va aggiunta la manodopera per la posa in opera, che comprende la rimozione dei vecchi infissi, lo smaltimento, eventuali opere murarie, la messa in piombo dei nuovi serramenti e la sigillatura a muro. In linea di massima, per ogni finestra standard (120 × 140 cm) la posa in opera di un tecnico specializzato si aggira tra i 130 € e i 180 €. Per una porta finestra, la manodopera sale a 200 €–280 €. Se occorre demolire la vecchia cornice, rifare un avvolgibile o un davanzale, inserire cappotti termici o rinforzare il davanzale con una cassonettatura, il costo della posa può aumentare di 50 €–100 € a serramento. Lo smaltimento dei calcinacci e dell’infisso precedente spesso comporta una voce di costo a parte: smaltire il legno o il PVC con una ditta autorizzata costa mediamente 20 €–30 € al sacco, mentre lo smaltimento di un telaio in alluminio richiede specifici centri di raccolta e ha prezzi che variano da regione a regione. Se la ditta installatrice offre un servizio “chiavi in mano” che include rilievi tecnico‐strutturali, trasporto e montaggio, talvolta consegna e smaltimento, le voci di spesa possono essere raggruppate in un unico pacchetto il cui sovrapprezzo è pari al 15–20% rispetto alla sola posa in opera.

Incentivi fiscali e detrazioni disponibili

In Italia esistono incentivi che possono ridurre significativamente il costo della sostituzione degli infissi. Attualmente la detrazione fiscale del 65% per riqualificazione energetica consente di detrarre dalle imposte parte delle spese sostenute per la sostituzione di serramenti migliorativi dal punto di vista termico. Ciò significa che, se si installano infissi con certificazione energetica (valore di trasmittanza U ≤ 1,5 W/m²K per finestre standard), si potrà beneficiare della detrazione diluita in dieci anni. Per esempio, su una spesa complessiva di 6.000 €, la detrazione teorica supererebbe i 3.900 € (65% di 6.000 €), ovvero si andrebbe a ridurre l’impatto netto della spesa a 2.100 €. È necessario rispettare determinati requisiti: il tecnico abilitato deve rilasciare l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) ante e post intervento, la ditta installatrice deve essere munita di certificazione FGas o di iscrizione all’albo dei soggetti abilitati alla coibentazione termica e all’installazione di impianti a risparmio energetico. Anche il bonus infissi al 50% è applicabile per ristrutturazioni edilizie non energetiche, consentendo una detrazione di metà spesa complessiva su un tetto massimo di 60.000 € di lavori. L’importante è conservare tutta la documentazione: fatture, bonifici parlanti e ricevute del tecnico, senza dimenticare di inviare la comunicazione all’Enea entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

Consigli per ottenere un preventivo accurato

Per avere un’idea precisa del budget necessario, è consigliabile rivolgersi a più aziende o artigiani specializzati, richiedendo preventivi dettagliati che specificano:

  • Costi dei materiali (profilo, ferramenta, vetro)
  • Costo della posa in opera, comprensivo di manodopera, messa in piombo e sigillatura
  • Spese di smaltimento dei vecchi infissi
  • Eventuali lavori murari aggiuntivi o rifacimento di davanzali
  • Spesa per la certificazione energetica e pratiche per ottenere le detrazioni fiscali

È bene richiedere sopralluoghi a casa e documentare ogni preventivo con misure precise, foto degli infissi da sostituire e descrizioni dettagliate delle opere murarie necessarie. Confrontando le voci economiche, si ottiene un quadro chiaro di come ogni azienda suddivide il prezzo, consentendo di eliminare le offerte troppo economiche che spesso nascondono costi aggiuntivi o materiali di scarsa qualità.

Conclusioni

Il costo per la sostituzione degli infissi in un appartamento può variare da poche centinaia a oltre mille euro per serramento, in funzione di materiali, dimensioni, tipologia di vetro, complessità della posa e prestazioni del montatore. Tenendo conto di PVC, alluminio, legno o soluzioni miste, e considerando l’impatto del vetro basso emissivo o acustico, si può stimare una spesa media di 500 €–800 € per finestra standard installata, mentre per una porta finestra il costo sale a 800 €–1.200 €. Grazie alle detrazioni fiscali (il 65% per le spese di riqualificazione energetica o il 50% per il bonus ristrutturazioni), è possibile ridurre drasticamente l’onere effettivo, ma è necessario rispettare tutte le procedure formali e conservare la documentazione. Programmare un sopralluogo tecnico, richiedere preventivi dettagliati e valutare la qualità dei materiali e della posa in opera permette di scegliere consapevolmente, bilanciando comfort abitativo, risparmio energetico e budget a disposizione.

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