Come Utilizzare il Condizionatore per Deumidificare Casa

Il condizionatore d’aria non serve soltanto a rinfrescare gli ambienti, ma rappresenta anche uno dei metodi più efficaci per ridurre l’umidità all’interno della casa. Nel suo funzionamento, l’unità interna aspira l’aria calda e umida, la fa passare attraverso l’evaporatore – un circuito di tubazioni gelide –, e in questo passaggio il vapore acqueo presente nell’aria condensa sulle superfici fredde, trasformandosi in goccioline che vengono raccolte e convogliate in un apposito tubo di scarico o in un serbatoio interno. L’aria, ormai più asciutta e leggermente più fredda, viene quindi soffiata di nuovo nell’ambiente, abbassandone contemporaneamente la temperatura e l’umidità relativa. Capire il duplice meccanismo di raffreddamento e rimozione dell’umidità è fondamentale per sfruttare al meglio la funzione deumidificazione senza raffrescare eccessivamente gli ambienti, soprattutto quando la temperatura esterna non è particolarmente elevata.

Scegliere la giusta modalità e impostare la temperatura

La gran parte dei condizionatori moderni offre una specifica modalità etichettata come Dry o Deumidificazione, distinta dalla classica “Cool” o “Raffreddamento”. Selezionando tale funzione, l’apparecchio regola automaticamente il compressore e la velocità del ventilatore per mantenere un flusso d’aria costante sull’evaporatore, massimizzando la condensazione del vapore. Al contrario, in modalità “Cool” l’obiettivo primario è abbassare rapidamente la temperatura, quindi la ventola gira più velocemente, e l’unità tende a soffiare aria più fredda, favorendo un raffreddamento più marcato ma non necessariamente la massima rimozione di umidità. Quando l’umidità è elevata (oltre il 60%), è consigliabile impostare la modalità “Dry” e scegliere una temperatura compresa tra i 23 °C e i 26 °C: in questo intervallo il condizionatore funziona stabilmente, senza avviare cicli di freddo eccessivo, limitando la sensazione di fresco pungente. Lasciare la temperatura troppo bassa significa far lavorare l’apparecchio come se fosse pienamente in funzione di raffreddamento; al contrario, fissando il termostato troppo in alto, si rischia che il compressore si spenga prima che l’aria venga deumidificata in modo efficace.

Regolare la velocità del ventilatore e il flusso d’aria

Anche la ventola dell’unità interna gioca un ruolo centrale nel processo di deumidificazione. In modalità “Dry” la velocità del ventilatore viene generalmente ridotta, in modo che l’aria resti più a lungo a contatto con le superfici fredde dell’evaporatore e possa rilasciare efficacemente l’umidità. In alcuni modelli, è possibile selezionare manualmente la velocità della ventola: scegliendo una velocità medio‐bassa si ottiene un deumidificazione più rapida, mentre una velocità troppo alta riduce il tempo di contatto e diminuisce la quantità di acqua condensata. È bene verificare sul telecomando del proprio climatizzatore se è disponibile l’opzione “Low” o “Med” quando si imposta la modalità “Dry”. Se la ventola gira al massimo, l’unità tenderà a raffrescare piuttosto che deumidificare, perché l’aria passerà più velocemente sui tubi freddi, producendo meno condensa e lasciando un maggiore sensazione di fresco. Per massimizzare l’efficacia, pertanto, è utile mantenere il flusso d’aria a velocità moderata, in modo da trattenere l’umidità e depositarla sotto forma di gocce all’interno del serbatoio o nel tubo di scarico.

Posizionare correttamente l’unità interna ed evitare ostacoli

Il luogo in cui si trova la unità interna influenza notevolmente la capacità di deumidificare la stanza. L’apparecchio va installato in un punto centrale rispetto all’ambiente, evitando che muri o mobili a ridosso ostacolino il flusso d’aria. Idealmente, il condizionatore si posiziona a un’altezza di 2,2–2,5 metri dal pavimento: in questo modo l’aria calda, più propensa a contenere umidità, viene aspirata con maggiore facilità. Se l’unità interna è collocata troppo in alto e il soffitto presenta capriate o travi a infrangere il flusso, il rendimento si riduce, perché parte dell’aria si stratifica e non raggiunge l’evaporatore. Allo stesso modo, la distanza tra l’unità e i mobili non deve essere inferiore a 30–40 centimetri per consentire una regolare circolazione dell’aria. Se una mensola o un armadio si frappongono appena al di sotto dell’uscita dell’aria, si rischia di generare correnti fredde dirette sul medesimo punto, riducendo l’efficacia complessiva e creando disomogeneità nell’umidità nella stanza. Assicurarsi inoltre che l’unità interna non sia vicina a fonti di calore dirette, come termosifoni o piastre elettriche, perché il sensore percepirebbe una temperatura maggiorata e ridurrebbe il ciclo di deumidificazione.

Pulizia e manutenzione per preservare la capacità di deumidificare

Un condizionatore efficiente nella rimozione di umidità dipende anche da una corretta manutenzione. Prima di usare la funzione “Dry”, è consigliabile pulire i filtri a maglia inseriti nell’unità interna, smontandoli e lavandoli sotto un getto d’acqua tiepida, lasciandoli asciugare all’aria prima di rimetterli in posa. Se i filtri restano intasati da polvere o peli di animali, l’aria non passa con facilità e il rischio è che il condizionatore lavori a vuoto senza condensare correttamente. Una volta al mese, è utile eseguire un’operazione più approfondita: spegnere l’apparecchio, scollegare la corrente e, con un panno umido, pulire la griglia anteriore e le parti a vista dell’evaporatore, eliminando tracce di polvere e muffa. Se la muffa inizia a presentarsi sulle parti fredde, è consigliabile intervenire con un prodotto specifico per evaporatori, spruzzandolo con delicatezza e risciacquando dopo il tempo indicato. Anche il tubo di scarico, che convoglia l’acqua estratta, va controllato ogni due mesi: se presenta impurità o ristagni, si può risciacquare con una miscela di acqua e un goccio di candeggina diluita per disinfettare e rimuovere eventuali sedimenti. In mancanza di pulizia, il condizionatore non potrà sezionare efficacemente l’umidità, rischiando di limitare la durata del ciclo “Dry” e di aumentare i consumi energetici.

Evitare di accendere e spegnere frequentemente l’unità

L’uso costante della funzione di deumidificazione riduce l’umidità nella stanza, ma per evitare sprechi di energia è preferibile lasciar lavorare il condizionatore per intervalli più lunghi piuttosto che effettuare frequenti accensioni e spegnimenti. Ogni volta che l’unità viene riaccesa, il compressore necessità di avviarsi e stabilizzarsi, consumando un picco di corrente elevato. Se invece il climatizzatore resta acceso in modalità “Dry” per almeno due ore consecutive, il sistema compie efficacemente i cicli di condensazione e ristoro dell’aria, senza subire repentini aumenti di consumo. Quando l’umidità scende al di sotto del 50–55 %, si nota una sensazione di aria più leggera e meno “appiccicosa”. A quel punto, conviene abbassare leggermente il tempo di funzionamento o passare a una modalità “Ventilazione” con bassa velocità, affinché l’apparecchio smetta di attivare movimenti di natura intensiva e limiti i consumi. Tornare a impostare la modalità “Dry” solo in caso di clima umido o dopo una prolungata pioggia evita cicli di deumidificazione non necessari.

Integrare il condizionatore con altri sistemi di deumidificazione

Pur essendo molto efficace, il condizionatore non sempre è sufficiente a mantenere valori di umidità sotto controllo in ambienti grandi o con forte infiltrazione di umidità (cantine, bagni, seminterrati). In questi casi, può essere utile affiancare un deumidificatore elettrico portatile, capace di estrarre più acqua in circolo nelle ore di punta, oppure migliorare la ventilazione naturale aprendo le finestre nelle ore centrali del giorno, quando le temperature sono relativamente alte e il tasso di umidità esterno è più basso. Nel caso in cui l’umidità sia generata da una fonte interna – come piante da appartamento o acquari – si può ridurre l’acqua esposta all’aria e preferire soluzioni di irrigazione a fondo tappeto. Nei bagni è consigliabile installare ventole aspiranti attivate da un interruttore all’apertura della porta, in modo da rimuovere il vapore subito dopo la doccia. In questo modo il condizionatore potrà dedicarsi alla deumidificazione generale senza doversi sobbarcare un carico eccessivo di vapore, riducendo i cicli di avvio e preservando la macchina da sforzi ripetuti.

Limitazioni e precauzioni d’uso

Sebbene il condizionatore in modalità “Dry” sia uno strumento efficace, è importante sapere che non sostituisce una vera deumidificazione professionale in presenza di guasti strutturali, quali infiltrazioni di acqua piovana o rotture di tubazioni interne. In caso di muri umidi o macchie di condensa prolungate, occorre prima verificare la tenuta delle coperture o dei tubi ed escludere problemi di umidità risalita dalle fondamenta, per i quali serve l’intervento di muratori o idraulici specializzati. Inoltre, quando la temperatura esterna è molto bassa (sotto i 10 °C), il condizionatore potrebbe non andare in modalità “Dry” o scattare la protezione antigelo; in questo caso è meglio non forzare la macchina, perché il compressore lavora in condizioni non ottimali e rischia di danneggiarsi. Se si nota che nell’unità esterna si forma ghiaccio, spegnere il climatizzatore e riprendere l’uso solo quando la temperatura sale. Infine, in abitazioni con pareti mal isolate, la differenza termica tra aria secca e mura fredde favorisce la formazione di condensa sulle superfici. In questi casi, per evitare la ricomparsa di macchie di umidità, è necessario intervenire sull’isolamento termico delle pareti o prevedere barriere al vapore, oltre all’uso del condizionatore per deumidificare.

Conclusioni

Utilizzare il condizionatore per deumidificare casa consente di migliorare il comfort interno, ridurre il rischio di muffe e prevenire il deterioramento di mobili e pareti. Impostando la modalità “Dry”, regolando in modo ottimale la temperatura e la velocità del ventilatore, e posizionando correttamente l’unità interna, si ottiene un abbassamento significativo dell’umidità senza scendere eccessivamente nella temperatura percepita. Mantenere puliti i filtri e il tubo di scarico, evitare accensioni e spegnimenti frequenti e integrare l’uso del condizionatore con sistemi di ventilazione naturale e di deumidificazione portatile garantisce un risultato duraturo. Tuttavia, se il problema di umidità dipende da infiltrazioni o da condense strutturali, è imprescindibile intervenire sul problema di origine. Seguendo i consigli di questa guida, si potrà sfruttare al meglio la funzione deumidificazione del condizionatore, creando un ambiente più salubre e confortevole per tutta la famiglia.

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