Stai ristrutturando casa e hai voglia di cambiare il pavimento? In questa guida ti aiuterò a scegliere quello più adatto a te, dalle piastrelle al mosaico, dal parquet alle pietre. Per scegliere quello giusto è necessario conoscere ciò che offre il mercato. E non dimenticare che il pavimento inizia a tracciare lo stile del tuo ambiente, quindi sceglilo con cura.
Piastrella: rappresenta l’elemento di finitura più utilizzato, sia per i pavimenti che per le pareti. Può variare per forma, dimensione, e composizione (le più comuni sono composte di argilla). In base alla resistenza abbiamo: il cotto: una piastrella bianca o rossa senza smaltatura. Il colore dipende dal tipo di argilla; monocottura: in un un’unica volta viene cotto il supporto e la sua smaltatura. Può presentare diversi difetti; bicottura: tramite due infornate, nella prima si cuoce parzialmente il supporto, si aggiunge la smaltatura e si rimette in forno; gres porcellanato: duro, antistatico e resistente al fuoco, il gres è inoltre capace di resistere all’usura e agli attacchi di sostanze liquide e chimicamente aggressive. Richiede poca manutenzione. Grazie alla sua struttura molto compatta è resistente al gelo e agli sbalzi termici.
Parquet: consiste nell’assemblaggio di elementi di legno con spessore minimo di mm 2,5. Scegliere il parquet significa fare una scelta di qualità, sia visiva (per l’atmosfera che crea) sia fisica (il legno è un materiale naturale). Ne esistono diverse tipologie, ma la principale differenza è tra monostrati (composti di legno massiccio) e multistrati (lo strato superiore è legno nobile, mentre il resto no). I più facili da fissare sono i parquet prefiniti, composti da elementi preassemblati. La posa può avvenire tramite colla, chiodi (sta scomparendo) e incastro. Una volta sistemato va trattato con vernici o olii protettivi. Molta attenzione va posta nella scelta dell’essenza: evitare quelle troppo morbide (abete, larice, pino) e orientarsi su qualcosa di più resistente, come teak, iroko, noce, wengé, rovere, doussié e merbau.
Resina: La resina è un prodotto sintetico atossico e inodore. Il primo utilizzo avvenne nelle industrie, ma le continue ricerche e il perfezionamento del materiale hanno permesso di utilizzarla anche nell’edilizia privata. Questo si deve anche alla grande potenza estetica del materiale: con la resina si può creare qualunque tipo di disegno in qualunque colore! Il risultato è una superficie liscia e continua con uno spessore minimo (questa caratteristica la rende utilizzabile anche sui pavimenti esistenti). È comunque importante valutare il fondo: bisogna essere certi di avere un fondo liscio e non umido. Dopo l’applicazione della resina bisogna attendere 48 ore prima di poter calpestare il pavimento.
Pietre: Oltre che per il pavimento interno, le pietre sono molto adatte anche per l’esterno. È un materiale ottimo dal punto di vista della resistenza alle sollecitazioni e come isolante dal terreno (ovviamente va valutato caso per caso). Inoltre, spesso viene utilizzata nei bagni perché assicura la dispersione dell’umidità. Le pietre da scegliere sono: granito, marmo ardesia e travertino. A parte l’ardesia che è indicata più per ambienti rustici, le altre sono eleganti e adatte a ogni tipo di spazio.
Prezzi: È molto difficile poter fare una scaletta dei prezzi, perché a prescindere dal tipo di scelta, bisogna considerare il materiale, la lavorazione, il tipo di posa…In linea generale diciamo che la scelta più economica è il laminato (circa 25 euro al mq) e quella più costosa è il mosaico (può avere costi elevatissimi se si scelgono materiali preziosi e/o lavorazioni particolari). Tra i due estremi troviamo in ordine la resina, le piastrelle, le pietre e il parquet.