Il trattore perfetto è sostanzialmente quello che permette di lavorare al meglio il terreno nella massima economia di costi al momento dell’acquisto. Se ci si chiede qual è il prezzo giusto per un trattore si scoprirà che non è sempre semplice comprendere le politiche commerciali che stanno dietro a questo business.
Per esempio, la differenza tra un trattore di 250, 300 e 350 cavalli della medesima serie spesso consiste solo in una scheda diversa che depotenzia la macchina dandole il numero di cavalli desiderati; questo succede per invogliare le persone ad orientare la propria scelta sui modelli più costosi, dato che la differenza tra i modelli con cavalli inferiori e quelli con cavalli superiori non è molto rilevante e questo dà l’impressione che sui modelli più costosi sia sia applicato uno sconto maggiore.
Spesso le politiche dei prezzi impostate in questo modo invogliano le persone ad acquistare il modello più costoso, che non sembra poi tanto costoso se paragonato ai modelli inferiori, che si rivela poi inadatto al tipo di lavoro a cui è preposto o che costringe il suo possessore a modificare l’attrezzatura, che non sarà sufficientemente adeguata per sfruttare appieno la potenza del motore, e a pentirsi di non aver scelto un modello con un consumi più contenuti.
Nel mondo dell’agricoltura si tende a pensare che è necessario sfruttare tutta la potenza di un trattore per poter lavorare in economia di esercizio, e spesso si preferisce ‘esagerare’ con i cavalli pensando di ottenere delle prestazioni superiori. Un comportamento come questo sotto certi aspetti è anche condivisibile, perché ad esempio un trattore con potenza superiore può essere utilizzato in caso di necessità di carico superiore al solito o in situazioni con pendenze di un certo livello. Nonostante tutto, i motori più moderni regolati elettronicamente dispongono di un regime di giri che supera di qualche centinaio di giri il regime del minimo consumo: questo vuol dire che quando si utilizza una macchina alla sua massima potenza si dovrà fare i conti con un consumo superiore.
Il discorso cambia quando si parla di trattori di gamma alta, che spesso sono dotati di moderni sistemi di regolazione del motore che permettono a chi li utilizza di poter contare su un 10% o 15% di cavalli in più per poter farsi carico dei picchi di lavoro eccezionali. Questo porta spesso a consumi esagerati e a rotture ‘misteriose’ che avvengono proprio quando la macchina è messa sotto pressione: una trattrice con una potenza nominale di 300 cavalli, infatti, consuma qualcosa come 40 litri di gasolio all’ora, ma se la si utilizzasse entro i limiti di un lavoro ‘normale’ senza mai spingerla oltre i suoi limiti si potrebbe realizzare un risparmio di circa 5.000 litri all’anno.
È stato statisticamente dimostrato che, di ogni gamma di macchine, quella che presenta sempre i problemi maggiori è sempre il modello più potente a parità di trasmissione e di telaio: un motore più esuberante, infatti, ha sempre il suo rovescio della medaglia che spesso si manifesta in termini di affidabilità e di durata. Ma se da una parte è vero che un motore più potente potrebbe durare di meno, è anche vero che un telaio compatto e leggero con un numero di cavalli superiore è una macchina molto versatile che può prendersi carico di lavori di maggiore entità in modo decisamente più economico rispetto al primo modello base della gamma superiore. E in un panorama economico come quello in cui stiamo vivendo, i consumi e i costi rivestono praticamente la stessa importanza delle prestazioni, quando ci si appresta a decidere per quale macchina optare.
E se è vero il detto che ‘nessuno regala nulla’, non ci si deve stupire se i prezzi di listino sia per il nuovo che per il semi-nuovo siano quelli che sono. I costi di ogni macchina, infatti, variano anche in base al tipo di manutenzione che i nuovi proprietari dovranno affrontare e sull’effettiva ‘recuperabilità’ di un determinato intervento.